In
questi ultimi due giorni ho letto su giornali, siti web e social
network, molte critiche alla posizione sostenuta dal Partito
Democratico, e in particolare dal suo Presidente, l'On. Rosy Bindi,
sul matrimonio omosessuale. Si contesta a questo partito, che si
definisce di sinistra, la mancanza di un progetto di regolamentazione
giuridica dei matrimoni omosessuali. Il partito in questione,
infatti, ha deciso di portare avanti la battaglia per il
riconoscimento delle unioni di fatto, ma di abbandonare, almeno per
il momento, i tentativi di dare alle coppie omosessuali la
possibilità di sposarsi. Da questa decisione sono partite le accuse
di omofobia, sessuofobia e mancanza di laicità.
Premetto
che non sono a conoscenza delle reali motivazioni che hanno portato
questo partito a questa decisione, quindi non posso dirvi se hanno o
no ragione. Quello che posso dirvi, però, è che partendo da
premesse che non conosco (e quindi non giudico) il Partito
Democratico è arrivato a una “saggia decisione”. Il matrimonio
omosessuale, infatti, è incostituzionale. Ma, attenzione, non è
incostituzionale perché io sono cattolica, omofoba o sessuofoba, lo
è perché lo ha detto la Corte Costituzionale. Cosa voglio dire:
voglio dire semplicemente che dopo una sentenza come la n. 138/2010
(se volete saperne di più leggete il post sulle coppie omosessuali)
sarebbe inutile proporre una legge sul matrimonio omosessuale, dal
momento che la Corte Costituzionale la dichiarerebbe incostituzionale
alla prima occasione (sempre che il Parlamento, consapevole
dell'interpretazione data dalla Corte, non si rifiuti a priori di
adottarla). La sentenza della Corte ci dice che questo non è
(speriamo solo, ancora) il momento storico per riconoscere alle
coppie omosessuali il diritto di sposarsi. Quella data dalla Corte è
una interpretazione dell'articolo 29 della Costituzione, di tipo
storico, legata cioè a quella che era l'intenzione del Costituente
quando ha scritto la Costituzione. Ma la Costituzione è fatta per
essere interpretata in maniera evolutiva, di modo che si adatti alle
esigenze e alle richieste della società. Il problema è dato dal
fatto che la Corte Costituzionale è interprete ultimo e
preferenziale della Costituzione, non c'è nessuno sopra di lei che
possa sanzionarne l'operato, quindi finchè la Corte Costituzionale
non cambierà la sua opinione (interpretazione) sui matrimoni
omosessuali, questi saranno considerati incostituzionali, perciò
proporre o approvare una legge di questo tipo significherebbe
proporre o approvare una legge comunque destinata ad essere
dichiarata incostituzionale.
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